ANNALE n. 17 (2005): Giulio Carlo Argan Intervista sul Novecento

ANNALE n. 17 (2005): Giulio Carlo Argan Intervista sul Novecento

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Annali dell’Associazione Bianchi Bandinelli 

n. 17 – 2005

Giulio Carlo Argan
Intervista sul Novecento

rilasciata a Marc Perelman e Alain Jaubert

traduzione dal francese a cura di Sara Staccioli

PRIMA EDIZIONE ITALIANA

Nella seconda parte

Conversazione con Claudio Gamba e altri scritti di e su Giulio Carlo Argan

«Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, fondata da Giulio Carlo Argan», n. 17, Graffiti editore, Roma 2005.

24 marzo 2006 – Presentazione dell’Annale: Giulio Carlo Argan, “Intervista sul Novecento”

Il 24 marzo si terrà a Roma la presentazione del volume: Giulio Carlo Argan, “Intervista sul Novecento”, uscito nella collana “Annali dell’Associazione Bianchi Bandinelli”.  Programma: Saluti del Sindaco di Roma, Walter Veltroni; Interverranno: Gianni Borgna, Giuseppe Antonio Chiarante, Enrico Crispolti, Marisa Dalai Emiliani, Antonio Debenedetti, Adriano La Regina, Antonio Pinelli; Parteciperà Paola Argan. Venerdì 24 marzo 2006, ore 17,30,  Sala Pietro da Cortona, Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio, 1.

Per aprire e stampare l’invito (necessario per l’accesso alla sala dei Musei Capitolini), clicca qui
 

L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli

invita alla presentazione del libro

Giulio Carlo Argan. Intervista sul Novecento

rilasciata a Marc Perelman e Alain Jaubert

Saluto del Sindaco di Roma, Walter Veltroni

Interverranno:

Gianni Borgna, Giuseppe Antonio Chiarante, Enrico Crispolti, Marisa Dalai Emiliani, Antonio Debenedetti, Adriano La Regina, Antonio Pinelli

Parteciperà Paola Argan

Venerdì 24 marzo 2006, ore 17,30

Sala Pietro da Cortona, Musei Capitolini

Piazza del Campidoglio, 1 – Roma

Comunicato stampa

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E’ uscito il nuovo volume della collana “Annali dell’Associazione Bianchi Bandinelli”: Giulio Carlo Argan, Intervista sul Novecento. Il volume, edito da Graffiti, contiene la prima edizione italiana di una lunga intervista rilasciata da Argan nel 1991 a due studiosi francesi, Marc Perelman e Alain Joubert (il testo fu pubblicato solo in Francia nel 1999 per Les Editions de la Passion); il testo è stato tradotto dal francese per cura di Sara Staccioli.  Completano il volume: una conversazione inedita che Claudio Gamba ebbe con Argan sempre nel 1991 sul tema “Crisi dell’arte, crisi della ragione”; un saggio di Irene Buonazia (che collaborò all’edizione francese) su “L’esperienza di Casabella”; il testo deiDiscorsi parlamentari di Argan, pubblicati dal Senato nel 1994 in un volume da tempo esaurito; un articolo, mai più riedito, di Argan su Ranuccio Bianchi Bandinelli.

Per aprire o scaricare il comunicato stampa completo (in formato word), clicca qui

Sommario del volume

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Giuseppe Chiarante, Premessa

PRIMA PARTE

Marc Perelman e Alain Jaubert

Intervista sul Novecento a Giulio Carlo Argan

Traduzione dal francese a cura di Sara Staccioli

SECONDA PARTE

Claudio Gamba

Crisi dell’arte, crisi della ragione. Conversazione inedita con Giulio Carlo Argan, 1991

Irene Buonazia

Verso un’architettura razionalista. L’esperienza di Argan con “Casabella”

Giulio Carlo Argan

Discorsi parlamentari

    [per vedere l’elenco dei Discorsi, clicca qui]

Giulio Carlo Argan

Vi parlo di un nostro maestro. La milizia intellettuale di Ranuccio Bianchi Bandinelli   

    [per andare alla pagina con questo articolo, clicca qui]

Nota editoriale: La revisione complessiva dei testi e la cura editoriale del volume sono a cura di Umberto D’Angelo.

Premessa
di Giuseppe Chiarante

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L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli ha il piacere di pubblicare in questo volume dei suoi “Annali” – per gentile concessione degli autori e dell’editore francese – la prima traduzione italiana di una lunga intervista che qualche tempo prima di morire Giulio Carlo Argan rilasciò a due studiosi d’Oltralpe, Marc Perelman e Alain Jaubert.

L’intervista fu realizzata, come spiegano i due autori nella prefazione dell’edizione francese, il 6 e 7 maggio 1991 nella casa di Argan a Roma, per iniziativa della rete televisiva francese FR3. In Francia è stata pubblicata da Les Éditions de la Passion, nel dicembre 1999, come prima parte e nucleo fondamentale di un volume intitolato Giulio Carlo Argan (1909 – 1992). Historien de l’art et maire de Rome, di cui figurano come autori Irene Buonazia e Marc Perelman. Il volume comprende infatti, oltre all’intervista, un saggio di Irene Buonazia sul metodo critico di Argan, il testo di una conferenza di Marc Perelman, una bibliografia degli scritti di Argan e su Argan curata da Irene Buonazia e (in parte) da Bruno Contardi. A proposito della realizzazione dell’intervista – che nella versione italiana ci è parso opportuno intitolare Intervista sul Novecento perché i temi trattati da Argan riguardano molteplici aspetti e problemi della vita artistica, culturale e civile dell’intero secolo – nella premessa dell’edizione francese gli autori precisano che Giulio Carlo Argan, benché molto affaticato, dedicò molte ore all’incontro e che tutta la conversazione si svolse in francese, lingua che lui conosceva molto bene e amava parlare “non sans un certain humour”.

La trascrizione proposta – proseguono gli autori riferendosi ovviamente alla versione originale francese – si è attenuta al criterio di “riprodurre il più fedelmente possibile la lingua parlata di Argan”, limitando perciò gli interventi alla correzione di qualche imperfezione linguistica o agli adattamenti imposti dalla necessità di tradurre in un testo scritto un colloquio orale svoltosi del tutto spontaneamente. A parte queste correzioni (e qualche taglio imposto da ragioni tecniche), la scelta è stata in sostanza “di mantenere il carattere spontaneo dell’intervista piuttosto che privilegiare un rimaneggiamento che avrebbe fatto perdere accenti di verità alle parole dello storico dell’arte”.

Questo stesso criterio di aderenza al testo francese è stato rigorosamente seguito nella traduzione in italiano che qui proponiamo e che è stata operata da Sara Staccioli. Questo criterio è parso doveroso pur tenendo conto che in una conversazione in francese e nella successiva trascrizione è certamente andata perduta più di una sfumatura del pensiero di Argan (che lui solo, però, avrebbe potuto restituirci nella sua compiutezza e originalità); e pur essendo ben consapevoli che in un’intervista rilasciata ormai 15 anni fa vi sono certamente affermazioni che debbono considerarsi in qualche maniera “datate”. Ma l’interesse di questa pubblicazione sta anche nel suo carattere di documentazione storica.

È bene inoltre aggiungere che da una lettera di Marc Perelman e da successivi contatti telefonici abbiamo appreso che dalla lunga conversazione era stato tratto un documentario televisivo, della durata di un’ora e mezza, che almeno sino a qualche tempo fa non era però andato in onda. Quanto al libro in cui è stata pubblicata, in francese, l’intervista di Argan, è stato edito con il concorso della Scuola di Architettura di Paris – Villemin.

Ringraziamo vivamente Marc Perelman, Alain Jaubert, la casa editrice Les Éditions de la Passion e, con particolare affetto, Paola Argan, per averci dato la possibilità di ricordare anche con questa pubblicazione il grande studioso che è stato il fondatore della nostra Associazione; e, soprattutto, di offrire ai lettori italiani un testo di Argan ancora inedito in Italia.

Questo volume degli Annali non si esaurisce, però, con la versione italiana dell’intervista realizzata da Perelman e Jaubert. Abbiamo infatti colto l’occasione per pubblicare un altro inedito: ossia il testo di una conversazione che, nello stesso periodo, l’anziano Professore ebbe con Claudio Gamba (allora giovane studente del

Liceo Artistico, oggi storico dell’arte) sul tema “Crisi dell’arte e crisi della ragione”. La conversazione era destinata a un giornale che gli studenti del Liceo avevano in programma di pubblicare, ma che non vide mai la luce. Gamba, che è anche membro del Direttivo della nostra Associazione, ha messo a disposizione il testo per questa pubblicazione. Lo ringraziamo, tanto più per il fatto che, da un lato, l’argomento della conversazione si congiunge perfettamente con i temi trattati nell’intervista e, d’altro lato, essa è una significativa testimonianza dell’attenzione che l’anziano Professore dedicava al rapporto con i giovani e con gli studenti.

Infine, pubblichiamo nell’Appendice un saggio di Irene Buonazia sull’esperienza di “Casabella” (che riproduce, rivedendolo, parte del testo da lei scritto per l’edizione francese dell’intervista); i testi dei Discorsi parlamentari di Argan, tratti dal volume pubblicato dopo la sua morte dal Senato e ormai da tempo esaurito; il testo di un articolo di Argan su Ranuccio Bianchi Bandinelli, che apparve su “l’Unità” e successivamente non è stato più ripubblicato. Come Presidente dell’Associazione sono particolarmente lieto dell’occasione che ci è offerta di pubblicare in questo quaderno degli Annali, a fianco delle due interviste inedite di Argan, il suo ricordo di Bianchi Bandinelli: congiungendo così idealmente, in questa iniziativa, i due grandi studiosi ai quali la nostra organizzazione si richiama.

Desidero infine ringraziare vivamente Umberto D’Angelo, membro del Direttivo e dell’Esecutivo dell’Associazione, che con il suo consueto impegno ha curato, sotto il profilo editoriale, la pubblicazione di questo volume.

 
 
Elenco dei “Discorsi parlamentari” di Argan presenti nel volume

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– Sul nuovo ordinamento della scuola secondaria superiore (1985)

– Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale (1985)

– Nuove norme a tutela della libertà sessuale (1986)

– Sul trasferimento dei soprintendenti di Salerno-Avellino e di Venezia (1987)

– Sulle celebrazioni del IX centenario dell’Università di Bologna (1987)

– Interventi urgenti per immobili destinati a musei, archivi e biblioteche e a sostegno delle attività culturali (1987)

– Sulla legge finanziaria 1989 (1988)

– Sugli interventi urgenti per la torre di Pisa (1990)

– Ancora sugli interventi urgenti per la torre di Pisa (1990)

– Finanziamento di progetti per il recupero, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali (1984)

– Sul finanziamento della Biennale di Venezia, della Triennale di Milano e della Quadriennale di Roma (1984)

– Ancora sui finanziamenti della Biennale di Venezia, della Triennale di Milano e della Quadriennale di Roma (1984)

– Istituzione dell’Istituto nazionale per la numismatica (1984)

– Provvedimenti per la tutela della città di Urbino (1985)

– Sulla biblioteca di Palazzo Venezia (1986)

– Norme sulla Scuola archeologica italiana in Atene (1986)

– Contributo all’Accademia Nazionale dei Lincei (1988)

– Inventariazione e catalogazione dei beni culturali (1990)

– Contributo all’Università di Ferrara (1991)

– Celebrazioni del cinquecentenario di Piero della Francesca e di Lorenzo il Magnifico (1991)

– Ancora sulle celebrazioni del cinquecentenario di Piero della Francesca e di Lorenzo il Magnifico (1991)

Rassegna stampa

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Antonio Debenedetti, in “Corriere della Sera”, Cronaca di Roma, 11 gennaio 2006:
MEMORIE
Argan: «Roma? Città eterna… La sua decadenza non avrà fine»

 «Amo Torino come una madre e Roma come un’ amante. Roma è una città alla quale si può perdonare tutto disposti a essere cornuti pur di restare con lei» scherzava ma non troppo Giulio Carlo Argan dopo aver parlato della difficoltà di governare una città millenaria e diversa da tutte. «Roma è eterna, la sua decadenza non avrà mai fine» Giulio Carlo Argan, memorie di un sindaco comunista stimato da Andreotti.

SEGUE DALLA PRIMA È il maggio 1991. Per iniziativa d’ una rete televisiva francese, Marc Perelman e Alain Jaubert intervistano il grande studioso nella sua casa di Monteverde vecchio. Là, a due passi da villa Sciarra. Provato nel fisico ma non nella mente, lucidissimo dunque anche se prossimo alla morte, Argan ormai ottouagenario ricapitola i suoi anni giovani nella Torino gobettiana, le tappe della sua lunga carriere scientifica, i memorabili incontri con Matisse o con Picasso e con altri numi dell’ arte, della critica e delle letteratura. Per l’ occasione, però, Giulio Carlo si sofferma in modo particolare e nuovo, come mosso dall’ urgenza di mettere a fuoco un capitolo diverso ma importante della sua esistenza, sulle esperienze vissute come intellettuale imprestato alla politica e soprattutto come primo cittadino della Capitale. «Sono stato sindaco di Roma perché i partiti della sinistra erano persuasi dell’ importanza di avere, in Campidoglio, uno storico dell’ arte» dichiara a un certo punto, mettendo il suo mandato in relazione alla necessità di difendere il centro storico della nostra città. Questa e altre dichiarazioni rese nel maggio di quindici anni fa, adesso opportunamente tradotte dal francese, danno vita a uno smilzo ma denso, utile libretto intitolato «Intervista sul Novecento». Lo edita, con una breve premessa di Giuseppe Chiarante, l’ Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli (pp. 124, 15,00). Sfogliamo qualche pagine, spigolando, così da isolare un paio o tre momenti più significativi di questo inedito. Ecco quanto Argan riferisce sul suo vicinato politico col Vaticano e con quel tormentato, intelligentissimo papa che fu Paolo VI: «Devo dire che ho avuto con lui rapporti di profondo rispetto nonché, devo ripeterlo, di comprensione profonda. Ma non sono religioso, sono comunista. Ebbene, devo riconoscere che aver incontrato quest’ uomo di grande spiritualità è stato per me qualcosa di importante. Come avessi incontrato un grande scienziato, per esempio Einstein. Così è per me stato importante aver incontrato scrittori come Thomas Mann, grandi architetti come Walter Gropius… è stato importante per me conoscere grandi pittori e grandi fisici o grandi scrittori, e anche un grande Papa». Quanto ai rapporti di quell’ incrollabile laico che fu Argan col mondo cattolico, ecco un altro passaggio interessante. Avendogli Perelman e Jaubert domandato come mai la Democrazia Cristiana, al momento della sua elezione non gli avesse votato contro preferendo astenersi, Giulio Carlo risponde: «Fu imposto da Andreotti… che disse: “Non si può mettere la Democrazia Cristiana contro l’ Università: Argan è professore universitario, non è comunista organico al partito; è comunista, ma non è obbligato a una obbedienza politica”. Allora i democristiani dichiararono che si sarebbero astenuti solo sul mio nome… in quel momento Berlinguer mi disse: “Se rifiuti… rifiuti la vittoria della sinistra… Accettai». Emerge, a tratti, quell’ ironia dal volto freddo che fu sempre compagna di Argan. Di questo studioso che, formatosi in un’ epoca segnata dal genio prepotente di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile, praticava il rigore del pensiero come una religione ferrea. Esigentissima. Guai a smarronare anche scherzando. Si spiega così perchè fin nelle battute più giocose di Giulio Carlo sembra essere la logica stessa a farsi sorriso. Un esempio? Alla domanda «Lei crede nell’ eternità di Roma?», il nostro risponde «Certo, poiché la sua decadenza non avrà mai fine!»

Antonio Debenedetti

Stefano Miliani, in “l’Unità“,  26 gennaio 2006:


Cari storici dell’arte, svegliatevi

C’erano una volta gli Argan, i Cesare Brandi, i Ragghianti, i Longhi, storici dell’arte che fondevano erudizione e impegno civile, che conoscevano il passato e si cimentavano col presente e facevano sentire la loro voce nelle città, nell’agone pubblico. Venivano da lontano, da territori arati da maestri come Adolfo Venturi, e hanno seminato molto. Se consideriamo unanimemente Caravaggio un grande, chi ha infranto il muro della sottovalutazione è stato Longhi poco meno di un secolo fa. E Giulio Carlo Argan nel ’75 divenne sindaco di Roma, da indipendente del Pci, perché la sua professione era avvertita come fondante e necessaria anche per regolare una metropoli, la convivenza, l’urbanistica, esperienza ricostruita dallo stesso intellettuale in un lungo colloquio del ’91 con due studiosi francesi, Perelman e Joubert, meritoriamente pubblicato adesso in italiano da Graffiti nella collana degli Annali dell’Associazione Bianchi Bandinelli con il titolo Intervista sul Novecento.

Questa lezione è finita sotto un cumulo di polvere? Il degrado devastante dei beni culturali l’ha sepolta? Gli storici dell’arte sentono di non aver più voce in capitolo, ma più d’uno inizia ad avvertire un formicolio, l’urgenza di interpretare il mestiere come strumento per salvaguardare la cultura della nostra malconcia penisola. Lo attesta un libro in uscita a febbraio, Gli storici dell’arte e la peste che pubblica Electa in uscita nella collana «Per le belle arti» (pagine 240, euro 18,00) a firma di una coppia insolita: la sempre battagliera ex soprintendente della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma Sandra Pinto e Matteo Lafranconi, studioso quarantenne. I due hanno conversato con 40 storici dell’arte per rivendicare da un lato la centralità della disciplina nel vivere civile mentre ne avvertono la marginalità, dall’altro per scuotere ben bene chi s’è rifugiato a coltivare il proprio orticello.

[l’articolo prosegue approfondendo il contenuto di questo secondo volume]

Segnalazione della Presentazione del volume (“Corriere della Sera”, 24 marzo, 2006 )

 

Omaggio a Giulio Carlo Argan con l’ intervista sul Novecento
MUSEI CAPITOLINI

Alcuni degli aspetti centrali della vita culturale e civile del secolo scorso in un’ unica opera «Giulio Carlo Argan. Intervista sul Novecento» (Graffiti). Una lunga e complesa intervista, datata 1991, che fu rilasciata da Giulio Carlo Argan agli studiosi francesi Marc Perelman e Alain Jaubert. Il volume costituisce la prima versione in lingua italiana di un «diaologo» a più voci, che in Francia fu pubblicato da Les Editions de la Passion, con il titolo «Giulio Carlo Argan, storico dell’ arte e sindaco di Roma». Ad arricchire l’ opera contribuiscono una conversazione inedita tra Argan e Claudio Gamba su «crisi dell’ arte e crisi della ragione», il saggio «L’ esperienza di Casabella» di Irene Bonazia e il testo dei «Discorsi parlamentari» di Argan, raccolti nella collana del Senato. Oggi alla presentazione del libro, organizzata dall’ associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, intervengono Gianni Borgna, Giuseppe Antonio Chiarante, Enrico Crispolti, Marisa Dalai Emiliani, Antonio Debenedetti, Adriano La Regina, Antonio Pinelli e Paola Argan. (Musei Capitolini, piazza del Campidoglio 1, alle 17.30. Info 06.70490514)

Il volume che contiene l’intervista originale in francese:

 
 
 
Marc PERELMANN – Irene BUONAZIA

Giulio Carlo Argan (1909-1992). Historien de l’art et maire de Rome,
Les éditions de la passion, Parigi 1999.
 
Sommario:
Marc PERELMANN, Giulio Carlo Argan (1909-1992). Un analyste de l’identité de l’art et de la ville, pp. 7-9.

Marc PERELMANN e Alain JAUBERT, Interview de Giulio Carlo Argan, [intervista in francese, 6 e 7 maggio 1991], pp. 10-47.
Irene BUONAZIA, La méthode critique de Giulio Carlo Argan, pp. 49-120.
Marc PERELMANN, Giulio Carlo Argan (1909-1972), (Conférence faite à l’École d’architecture Paris-Villemin le 10 juin 1997), pp. 121-134.
Irene BUONAZIA e Bruno CONTARDI, Écrits de Giulio Carlo Argan, pp. 135-190.

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